Filippine

Un gruppetto di volontari scalvini, invitati dal vescovo di S. José (Nueva Ecija), mons. Leo Drona, pensa di orientarsi verso l'Asia, senza però abbandonare l'Africa. Infatti nel 1992 dopo aver ricevuto varie proposte decidono di realizzare una cappellina con accanto un piccolo dispensario medico a S. Juan, distante una decina di chilometri dalla città di S. José, nella provincia di Nueva Ecija, (S. José City è la provincia più povera e più lontana dalla capitale, dove è vescovo mons. Drona). I volontari rimangono a S. José due mesi. Nonostante la collaborazione di alcune persone del posto e delle suore Canossiane che hanno dato origine e dirigono una cooperativa fra i coltivatori di riso i quali saranno gli utenti dell’intervento dei volontari del Gruppo Africa, non si riesce ad ultimare il lavoro. Sono però stati lasciati i soldi a mons. Drona perché faccia mettere il tetto sulla costruzione che dovrebbe funzionare come cappella e sul piccolo edificio accanto, come dispensario. Durante il mese di gennaio ripartono per le Filippine alcuni volontari Obiettivo di questo secondo intervento, era quello di costruire una casa per le suore perché potessero aiutare padre Elias May (oriundo di Schilpario) che è solo nella sua grande parrocchia di Rosario. Nel corso del ’95 alcuni volontari partono per Lipa (Batangas) dove le suore Missionarie del Catechismo hanno una grande casa inagibile, che con grande lavoro e devozione ristrutturato.